Enogastronomia e Vini

L’enogastronomia
La gastronomia canavesana non è dispendiosa.
Pochi piatti, fatti con quello che si ricava dall’orto e dal cortile familiare, come si usa tra gente non ricca e legata alla terra. Gli ortaggi rappresentano gli ingredienti base sia nella “zuppa di cavoli“, sia nei “caponit“, che consistono in foglie di cavolo, ripiene di un impasto di salsiccia o salame e le “ciöle ripiene
Da non dimenticare piatti tipici piemontesi come la Bagna càuda, più che un piatto, è un rito conviviale che prevede la condivisione del cibo in forma collettiva da parte dei commensali, che lo attingono tutti insieme da un unico recipiente somministratore.

I pasticceri del Canavese, sono veri e propri artisti, depositari di segreti che si rifanno ad antichissime tradizioni locali, Da assaggiare i martin sec, piccole pere cotte con vino e zucchero, la Torta ‘900, i Canavesani al rhum e gli Eporediesi al cacao, i canestrelli al gusto di vaniglia e cacao, anche i croccanti torcetti e le paste ‘d melia a base di farina di mais.
Il bonèt è un budino di antichissima tradizione, tipico del Piemonte, a base di uova, zucchero, latte, cacao, liquore (solitamente rum) e amaretti secchi.
Tipica del territorio piemontese è la merenda sinoira, un pasto pomeridiano che, per l’abbondanza, tende a sostituire la cena (per questo “sinoira”).

LA TORTA ‘900, esclusiva della Pasticceria Balla di Ivrea, è da oltre cento anni il vanto gastronomico della città di Ivrea: la creò alla fine dell’Ottocento, in onore del nuovo secolo, il maestro pasticciere Ottavio Bertinotti nel suo laboratorio di via Arduino, Consapevole della squisitezza del prodotto, “l’inventore” della torta decise di tutelare la sua “creazione” con un marchio brevettato.
La storia racconta che la ricetta della “Torta 900” rimase sempre segreta, e tutt’oggi lo sia.
La base è formata da due dischi di una pasta tipo pan di Spagna, ma molto più soffice, cui si aggiunge del cacao; la torta è poi farcita con una delicatissima crema al cioccolato e spolverata di zucchero a velo.

Erbaluce di Caluso e’ l’unico vino bianco D.O.C. della Provincia di Torino e il primo bianco piemontese ad avere ottenuto la denominazione d’origine controllata. Nell’ottobre 2011 ha ottenuto la DOCG.
Ha una limpidezza brillante, un colore giallo paglierino, un profumo fine e fruttato, un sapore intenso e caratteristico. E’ ideale come aperitivo, con i primi piatti e con il pesce.
Caluso Passito D.O.C. Si ottiene vinificando le uve Erbaluce, dopo un appassimento protratto fino al primo febbraio successivo alla vendemmia.
Deve essere invecchiato almeno 4/5 anni per la menzione “riserva”. Di colore dal giallo oro all’ambrato scuro, dal profumo delicato e dal sapore vellutato, è ideale come vino da dessert e con formaggi forti.

Il Carema D.O.C. è considerato uno tra i maggiori vini italiani, possiede una personalità inconfondibile, di assoluto primato: è un rosso “importante”, dal profumo intenso, morbido e persistente. La sua gradazione minima è di 12 gradi e deve essere invecchiato per almeno tre anni (escluso quello della vendemmia), due dei quali in botti di rovere di castagno. E’ ottimo con le carni rosse, la cacciagione, i formaggi stagionati, la frutta secca e i dolci a pasta secca.
Canavese D.O.C. Barbera di colore rosso rubino, ottenuto per almeno l’85% da uve Barbera, ha un profumo caratteristico e un sapore asciutto che si accompagna bene a carni rosse, salumi e formaggi stagionati. Canavese D.O.C. Nebbiolo di colore rosso rubino o granato, ottenuto per almeno l’85% da uve Nebbiolo, ha profumo delicato e sapore asciutto che si sposa bene a cacciagione, carni rosse e formaggi stagionati.